sabato 31 gennaio 2015
Italo. La storia vera del cane di Scicli
Questo dolcissimo e tenerissimo cagnolone buono dagli occhi saggi era Italo, Quello vero.
Giunto nel 2008 nel paesino siculo e barocco di Scicli, nel territorio ragusano, un randagio venuto all'improvviso da chissà dove, ha conquistato in breve tempo il cuore e la fiducia dei suoi compaesani, feriti da un episodio drammatico legato alle tragiche condizioni di vita e di incuria in cui versano in varie zone del sud molti cani vaganti abbandonati sul territorio. Un bimbo ha perso la vita in seguito ad una aggressione, e il paese e quella terra si sono chiusi a riccio, emanando un'ordinanza anti-randagi.
Ma il grande cuore di Italo, e la sua benevola presenza per le strade del paese, hanno fatto il miracolo.
Italo, che andava a prendere i bimbi all'uscita da scuola, partecipava alle messe e alle feste di paese, accompagnava i funerali rendendo l'estremo gentile omaggio ai compaesani nell'ultimo viaggio, e accoglieva i turisti e i visitatori portandoli in giro per le strade del paese, facendo loro da cicerone.
Fino a diventare un vero eroe, quando ha difeso dall'aggressione notturna di un malintenzionato la giovane cameriera di un locale del centro che rincasava alla sera dal lavoro. E da quel giorno Italo si presentava sempre all'ora del rientro per scortarla, protettivo e magnifico custode a quattro zampe, lungo la via del ritorno.
Nel 2009 Italo è stato ufficialmente adottato da parte del comune, a nome di tutti i cittadini di Scicli, ed affettuosamente insignito dal sindaco del paese, Giovanni Venticinque, della cittadinanza onoraria. E ora, dopo essersi addormentato per l'ultima volta nel 2011, ad un certa età per un cagnolone, nella sua Scicli, lì riposa anche lui, dopo un commovente addio, in una tomba a lui dedicata.
Italo Barocco, cittadino a quattro zampe di Scicli, cane del comune, amico di tutti.
L'essere buono venuto un bel giorno dal cielo che ha rapito il cuore di grandi e piccini, e ricostruito il ponte della fratellanza tra uomini e animali, rinsaldando le fondamenta antichissime (si pensi ad Argo ed Ulisse!) dell'amore e della fiducia incondizionata tra uomini e cani.
Italo, il cagnolone saggio venuto dal cielo a riaprire il cuore di un paese ferito, e guarire la paura, e ora al cielo ritornato. Forse a guidare per le vie di una terra di sole e nuvole bianche, anch'esse barocche, i concittadini che vi aveva accompagnato, e magari chissà anche i nuovi visitatori, scodinzolando a tutti e portandoli in giro per il nuovo mondo...
La sua storia vera rivive e viene raccontata con garbo e con grazia, come i critici e gli spettatori più sensibili hanno scritto, nel film di Alessia Scarso, in questi giorni nelle sale, la giovane regista che lo ha conosciuto a Scicli, e ne è rimasta colpita al punto da volergli dedicare la sua opera prima.
Il film - in cui Italo è interpretato dal buono e bravo Tomak, che riesce a rendere la dolce presenza gentile del protagonista originale - merita, ha avuto ottimi riscontri in Festival Internazionali, tra cui Canada, Bielorussia e India (nonostante qualche critica spocchiosa e narcisista di alcuni critici nostrani, che nella loro carenza evidente di sensibilità e partecipazione emotiva si lamentano addirittura dell'assenza di una trama di tipo hollywoodiano... senza capire che qui non si tratta affatto di giudicare un'invenzione narrativa più o meno funzionante, che comunque c'è eccome, per quanto riguarda le vicende degli umani intorno a lui, ma qualcosa di molto più prezioso, delicato e degno di narrazione: la verità, la vita vera di un cane vero, realmente esistito e conosciuto da tutti gli sciclitani e i visitatori del paese, e da tutti amato). Se ancora trovate in giro questo film bellissimo, commovente ma pieno di brio e pervaso di simpatia e grazia narrativa, andate a vederlo prima che questa piccola delizia sparisca, in ottemperanza ai diktat economicistici della programmazione commerciale e della mercificazione cinematografica!
E, soprattutto, ritagliate, nel vostro cuore e nella vostra memoria, una nicchia, magari con una bella cuccia comoda e calda, per accogliervi per sempre il ricordo affettuoso di questo cane buono e libero, dono del cielo e amico di tutti, ma proprietà di nessuno, Italo Barocco, che in un periodo tanto buio per il nostro paese e spesso ahimè per i nostri fratelli animali, ha illuminato questo splendido angolo della bella terra di Sicilia, e le esistenze di tutti noi, come un raggio di sole e di speranza.
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Quanto gli animali hanno da insegnare agli uomini!!
RispondiEliminadolce storia vera,meravigliosamente triste che fa fa vibrare le corde più intime del cuore.Italo,avrei voluto conoscerti...peccato.
RispondiEliminaSto guardando il film in questo momento su rai 1.😍😍😍😍😢
RispondiEliminaSto ancora piangendo per la commozione
EliminaSto ancora piangendo per la commozione
EliminaBellissimo ho due cani grandi presi per strada. Uno di nome Leone somiglia a Italo un po'nel colore del pelo e la grandezza. Questo film mi ha commosso. Tutti i cani randagi meriterebbero questo amore. <3
RispondiEliminaFino a quando ci sarà amore per questi meravigliosi animali ,allora possiamo dire di avere un'anima
EliminaBella storia triste ho visto il film proprio adesso.
RispondiEliminaGli animali insegnano tanto all essere umano peccato italo Che non ci sei più.....
Ho seguito con piacere il film che narra la storia di questo simpatico cane; credo si noti che la regia sia di una donna per l'utilizzo della luce nella fotografia e per bellezza dei paesaggi urbani e naturali ripresi, in contrapposizione alle molte scene di orrido paesaggistico dei lungometraggi girati nel Mezzogiorno dai maschi.
RispondiEliminaRiguardo l'articolo, in merito a questa frase: "[...]tragiche condizioni di vita e di incuria in cui versano in varie zone del sud molti cani vaganti abbandonati sul territorio"; riscontro il solito giudizio volto a screditare l'Italia (come io definisco il Mezzogiorno d'Italia, essendo il toponimo nato, 3500 anni fa, nella punta piú meridionale della penisola e solo 1500 anni dopo estesosi a comprendere anche la Gallia Cisalpina) rispetto all'area padana, alpina, triveneta et cetera. Ho personalmente visitato 51 paesi in 5 regioni continentali e notato come la presenza di canidi randagi urbani in Italia sia quasi inestistente se comparata con paesi dei Balcani e aree nord-orientali limitrofe, del Caucaso o dell'America Meridionale; caso a parte la Turchia, in cui cani, gatti e gabbiani sono salvaguardati dai municipi (che censiscono i cani e predispongono punti per il ristoro degli animali), dai commercianti (che li cibano), dal governo (che prevede l'insegnamento, nelle scuole, della protezione degli animali, particolarmente nella stagione rigida) e dagli abitanti tutti (i quali lasciano che i gatti siano i padroni delle piazze e, ad esempio, pur mantenendo uno stile di guida totalmente mediterraneo, si preoccupino di non investire gabbiani feriti). Il problema, in Italia, ê per lo piú ascritto ai balordi che investono i gatti o lasciano bocconi di cibo avvelenati. Ció detto è ovvio che il danno maggiore nei confronti di animali e piante sia dato da agricoltura e allevamento intensivi e vivisezione o altra sperimentazione da laboratorio.
L'ho rivisto per la seconda volta e l'emozione è sempre la stessa per questa creatura straordinaria. Avrei voluto incontrarti Italo amico dal cuore immenso.
RispondiEliminaLa verità è che gli animali sono meglio di noi uomini e hanno da insegnarci tanto . Questo è stato un angelo che ci è stato mandato dal cielo per poterci insegnare qualcosa di grande
RispondiEliminaSolo chi ha vissuto con un cane può capire !
RispondiEliminaHo trovato la mia cagnolina Trilli in pessimo stato vicino al fiume con i cuccioli morti .....
Ogni attimo trascoso con lei ci ripaga di tutto .....
Bellissimo film e non solo per la storia singolare che racconta ma anche per come viene rappresentata Scicli e i suoi abitanti. Finalmente su RAI qualcosa di qualità.
RispondiEliminaCommozione fino alle lacrime, bellissimo, da non dimenticare
RispondiEliminaHo finito adesso di vedere il film su Rai 1. Sono molto commossa. Italo penso che sia stato un angelo venuto dal Cielo per insegnarci tante cose. Spero che gli uomini imparino ad avere più amore per tutti gli animali.
RispondiEliminaHo visto il film ieri sera... Commovente e bello!! Andrò a vedere la tomba di Italo la prossima volta che vado a Scicli...
RispondiEliminaIeri sera ho visto il film.. Italo era un cane che meritava anche di più, ma la gente del paese hanno fatto di lui uno di loro, invece in molti posti sarebbe stato cacciato buono o no. Bravi!! Italo sarà sempre ricordato.
RispondiEliminaIeri sera ho visto il film con la mia bimba: una storia molto toccante e commovente... I cani spesso fanno miracoli!
RispondiEliminaIo l'ho visto solo ieri seta e mi è piaciuto tantissimo, tenero, vero, senza inutili e ampollosi"orpelli, mi ha emozionata e commossa.Bello bello davvero!!!
RispondiEliminaNo riesco ha trovare parole x commentare Italo mi ha lasciato con le lacrime an gli occhi e il cuore gonfioquanto dobbiamo il mio imparare da questi amici animali il mio pensiero x qualche giorno sara'sempre con lui dobbiamo trasmettere ai nostri figli fin da piccoli il rispetto e l' amore tutti gli animabli
RispondiEliminaBellissima storia e grande commozione nel vedere il film!!
RispondiEliminaSono stato in Sicilia la settimana scorsa,a Scicli ho cercato la tomba di italo barocco,peccato Ke villa penna era chiusa alle 10 del mattino......peccato ci ritornerò tra qualche anno
RispondiEliminaHo versato un paio di giorni fa 97euro al comune di scicli x la manutenzione della sua tomba.......
RispondiEliminaBellissimo tutto e Emozionante loro.....amore puro!
RispondiEliminaItalo Barocco ci insegna che le creature abbiette siamo noi esseri umani.
RispondiEliminaAbbietti perché nonostante abbiamo il sviluppato l'intelletto più degli altri animali,lo usiamo con arroganza e presunzione e facciamo più danno che altro.
Io sono viva grazie alla mia cagnetta,che mi salvò dall' incendio di casa mia.
Si chiamava Maia.
E non dimenticherò mai,quella notte in cui Moon,la cagnetta prima di Maia,venne a dirmi addio.... La storia di Italo,di Hachiko m'insegna che,seppur sia una responsabilità, vivere con un cane o un gatto è un'esperienza meravigliosa, nonostante lo strazio che si provi,quando muoiono.
Tra l'altro,c'insegnano anche a lasciarli andare.
Il 24 di Dicembre, all'età di 16 anni,la mia gattina è spirata tra le mie carezze.
Nonostante il dolore, conservo anche questo ,fra i miei ricordi più belli. Italo mi ricorda tutti i parenti; fratelli,sorelle,cugini e figlie e figli pelosi con i quali ho avuto il privilegio di condividere parte del mio viaggio in questo mondo.
E nella mia vita vorrò sempre avere un cane o un gatto o entrambi accanto a me.
Italo Barocco ci insegna questo; non perché sia stato anche un'eroe,ma perché è stato un membro attivo di una comunità.
Un cittadino che ha contribuito,come poteva a migliorare il suo pezzo di mondo.
Essendo un amico fidato per tutti.
Sono stato a Scicli qualche anno dopo la scomparsa di Italo, sono venuto a conoscenza della sua struggente storia perché casualmente ho visto il Bar del centro che gli è stato intitolato e l'enorme poster posizionato all'esterno della facciata, mi sono commosso e ho voluto sapere tutto di lui nel dettaglio. Che bella storia!
RispondiEliminaNon ho parole x dire quando amore ha avuto (è) ha dato a tutta quella brava gente, è se non si ha un cane non può mai provare tanto amore x gli animali italo e hakiko sono i migliori nostri amici e fedeli compagni che non ci tradirebbero mai li ho sempre nei miei pensieri.
RispondiEliminaChissa da dove venivaaaaa,prima di abitare a scicli
RispondiEliminaIl 31 gennaio x il decennale della sua morte ho mandato 50€ al comune di scicli x tenere in ordine la sua tomba a villa penna
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